GAZZETTA DI PARMA Mercoledi’ 13 Apriic 2010

Lamoris: voce e recitazione

Nel suo applaudito recital al Regio Eteri Lamoris ha saputo fronteggiare i vari caratteri dei personaggi.

E stata accompagnata dai Virtuosi di Praga, tra le orchestre piu’ apprezzate del panorama europeo.

Eteri Lamoris sia uno dei piu’ accreditati soprani a livello „internazionale non e’ certo una novita’, come non e’ una novita’ che i Virtuosi di Praga siano una delle compagini orchestrali piu’ apprezzate del panorama europeo, e non solo. Facile era quindi intuire il fascino che poteva scaturire dall’incontro della cantante georgiana con T’ensemble della capitale ceca, avvenuto in occasione del concerto ospitato i’altra sera nell’ambito della stagtone lirica del Teatro Regio. Abbiamo cosi’ avuto modo di appurare come, anche in un corpus frammentato come puo’essere, per sua natura, quello di un recital, la Lamoris sia in grado di tratteggiare in maniera affascinante i caratteri dei diversi personaggi che ha proposto nel corso della serata. E non e’ stata solo la bravura vocale, peraltro indiscussa, a ricreare il profilo delle varie Juliette,

Rosina, Oscar, Margherita, ma anche una innata tensione alia recitazione che porta la cantante a far emergere i personaggi attraverso una inierpretazionc a Luttotondo, come dev’essere nel teatro d’opera. Un done, questo, che le ha valso la stima, oltre che di innumerevoli colleghi e addettt ai lav ori, anche di un regista come Zeffirelli, un artista che nell’amore per il teatro lirico ha sempre ricondotto un gusto personatissimo per la presenza e la gestione scenica,

Ritornando aLssibizione al Regio, bisogna sublto riievare come il programma sia state articolato in due parti ben distite: la prima centrata su brani di ispirazione sacra di Mozart e Vivaldi, la seconda organizzata come una sorts di viaggio tra alcune opere di compositori quali Haendel,Verdi, Gounod e Rossini.

Una esecuzione che ha dimostraio come questo ensemble, guidato dal violinista e direttore Oldrich Vlcek, sis dotato di una morbidezza timbrica e di una affmita’ che gli permettono di affrontare successo repertori tra i piu’ diversi. Quindi una bella esecuzione, inserita tra l’mfenso «Alleluja» di Mozart, e il forse meno brillante salmo «Laudate Pueri” di Vivaldi (frammentato da ’’troppi” applausi).

Nella seconda parte della serata la Lamoris ha cambiato (assieme all’abito) il registro composto e controllato delle pagine sacre, per uno piu’ spigliato e affine alia sua formazione e personalitai affrontando la carrellata di personaggi operistici resi attraverso interpretazioni tarito cinvolgenti quanto vocalmente ineccepibili. Quindi dall’aria «Mio caro bcrie» da Rodelinda Regina de’ Longobardi di Haendel, passando per i’intensa ’’ Volta la terrea» dal Hallo in maschera di Verdi, e ancora la brillante «Aria dei gioielli» dal Faust e faceattivante valzer di «Je veux vivre» da Romeo et Juliette di Gounod, Si e arrivati, anche attraverso due oasi strumentali come ii ’’Canon» di Pachelbel reso con un ritmo piacevolmente veloce, e I’intenso «Intermezzo” daila Cavalleria di Mascagni, alia celebre «Una voce poco fa» dal Barbiere rossiniano. E qui il soprano ha dato libero sfogo al suo virtuosismo vocale, rivelando una Rosina piu che mai affascinante.